Incontri ravvicinati

 

Partiamo per un viaggio speciale, tra le righe di un libro, alla scoperta dei più grandi mammiferi del pianeta. Le balene lo sanno di Pino Cacucci è ambientato in Baja California, la penisola più lunga al mondo, un prolungamento di terra che si estende dagli Stati Uniti ma che appartiene al Messico. Narra storie affascinanti e descrive paesaggi unici, ma qui ci soffermiamo su un incontro particolare, quello con le balene grigie. Lasciando la parola all'autore...

 

Copertina del libro le balene lo sanno viaggio nella california messicana di pino cacucci


 

L'apparizione
A pochi metri dalla nostra barca, echeggia un possente sospiro, un soffio sordo, e lo spruzzo dello sfiatatoio ci bagna la faccia. (…) Ancor più vicina, si erge un'immensa testa cosparsa di incrostazioni: se ne sta così, in verticale, per una decina di secondi, e ci osserva. Poi, con agilità sorprendente, salta di sbieco e si tuffa: quattordici metri di corpaccione affusolato per quaranta tonnellate di peso che sollevano una cascata di spruzzi”.


Whale watching o man watching?
Nel giro di mezz'ora, decine e decine di balene grigie ci attorniano giocose e festanti (…) non si tratta solo di 'avvistarle', le balene grigie, ma di scherzare con loro, toccarle, subirne la curiosità e persino le burle. Ce n'è una che si adagia sul fianco e con la pinna scaglia secchiate d'acqua sui turisti di un'altra barca, finché non li ha bagnati completamente: le urla di gioia e le risate confermano al gigante che ha raggiunto lo scopo”.


Largo ai piccoli
Le madri spingono i 'piccoli' – pesano mezza tonnellata alla nascita – verso di noi perché (…) li abituano alla presenza degli esseri umani, a prendere dimestichezza, e quando l'anno prossimo torneranno qui, 'adolescenti', avranno già una certa confidenza...”.


Giochi pericolosi
Alcune si esibiscono addirittura in un gioco che, sulle prime, può inquietare non poco: si appoggiano con il dorso sotto la chiglia, sollevano la lancia e la trasportano velocemente in avanti per qualche centinaio di metri. E in tanti anni, mai nessun incidente, mai che una balena abbia rovesciato un'imbarcazione per 'eccesso di entusiasmo’. (…) Ma perché lo fanno? Perché dimostrano questo insopprimibile istinto, questo anelito all'amicizia degli esseri umani, arrivando al punto di mostrare loro – con orgoglio si direbbe – i propri figli, tenendoli sollevati sulla superficie e avvicinandoli alle barche, e quelli, al pari di gattoni giocherelloni, che si lasciano accarezzare e persino baciare sul muso dalle turiste più commosse della comitiva...”.


Balene amiche, ma perché?
Dopo essere state massacrate per secoli – e in parte ancora oggi lo sono (giapponesi e, in misura minore norvegesi e islandesi, più i russi che nessuno sa mai cosa combinino) - , le balene sembrano sapere che qui, in Messico, da oltre mezzo secolo non hanno più niente da temere. (…) A me piace pensare che siano così intelligenti da comprendere le differenze: sulle coste della Baja California ci stanno gli umani amichevoli. E loro lo sanno, eccome se lo sanno... E comunque, queste sono le balene grigie, Eschrichtius robustus, che si distinguono proprio per tali comportamenti giocosi (…)”.

 

avvistamento balene grigie in baja california del sud durante uscita in barca
Qui e in copertina foto di Shane Keena - shanekeenaphotography.com


Sempre in viaggio
Le balene grigie “sono anche i mammiferi che compiono le più lunghe migrazioni, ventimila chilometri fra andata e ritorno dal Mare di Bering fino alla Baja California, una vita da viaggiatori scandita dal numero perfetto, il tre: i mesi estivi nelle acque artiche a cibarsi per accumulare grasso ed energie, i tre mesi successivi a nuotare, quindi altri tre per amoreggiare nelle tre zone della Baja che sono i loro santuari – Ojo de Liebre, San Ignacio e Bahia Magdalena -, e quelle rimaste incinte l'anno precedente a partorire e allattare. Infine, tre mesi di viaggio di ritorno verso i ghiacci del Nord (…)”.


Balene: cosa sappiamo?
Sappiamo così poco di loro: che comunicano le une con le altre anche a immense distanze – ma non capiamo bene come diamine facciano a propagare i suoni -, che si orientano con il sole e con il campo magnetico terrestre, che dispongono di un biosonar per i rilevamenti dei fondali, che sono socievoli e gregarie, cioè vivono in comunità, e che quando una viene arpionata, tentano di aiutarla, esponendosi ai colpi. (…) Le balene tra loro non hanno gerarchie, ma una sorta di mutuo soccorso e ruoli difensivi: per esempio, all'imboccatura della laguna che dà sull'oceano aperto si schierano a turno assieme ai giovani desiderosi di imparare i maschi più forti, i 'guerrieri' veterani, e impediscono a orche e squali di entrare e sbranare i piccoli. Organizzano una sorta di ronda e si avvicendano nella guardia, mentre i neonati succhiano una quarantina di litri a poppata, tranquilli e protetti”.


Uno spettacolo imprevisto
Sulla sterminata spiaggia di Todos Santos (…) vengo accolto da uno spettacolo che mi lascia muto ed estasiato. Balene grigie che punteggiano di soffi vaporosi l'intero orizzonte si avvicinano alla battigia e smuovono il fondale sabbioso a pochi metri dalla riva, un affollarsi di enormi corpi scuri istoriati di concrezioni bianche, in un tripudio che sembra un gioco, imperturbabili tra le ondate fragorose che loro dominano senza alcuna fatica, disinvolte e maestose, agili e gigantesche. Qualcuno poi mi spiega che si spingono fin quaggiù (…) perché il litorale di Todos Santo è unico nella Baja: a pochi metri dalla riva la costa precipita di centinaia di metri, il che permette alle balene di non spiaggiarsi pur avvicinandosi come non fanno mai altrove, e riguardo al motivo per cui smuovono tonnellate di sabbia, c'è chi sostiene lo facciano per togliersi di dosso i parassiti che le assillano (…)”.


Non finisce qui
Tornerò in questo lembo di deserto proteso nel mare, tornerò nella Baja per provar ancora l'emozione ineguagliabile di frequentare le balene. E anche se non so spiegare il perché di questo stato d'animo che sfiora la commozione e mi stropiccia il cuore, credo proprio che loro lo sappiano. Sì, le balene lo sanno”.


30.04.2020


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