La luce speciale, i paesaggi mozzafiato, la cordialità della gente... Sono alcuni dei plus che rendono queste due regioni molto interessanti non solo per il turismo, ma anche per il cinema.
Infatti Matera, capitale della cultura per il 2019, non è solo la città dei Sassi. E' anche un set cinematografico naturale che a partire dagli anni '50 ha ispirato alcuni tra i più famosi registi nazionali ed internazionali.
In un primo momento i Sassi rappresentarono l'arretratezza e la miseria del sud italia, basti pensare a La lupa di Alberto Lattuada o a Cristo si è fermato ad Eboli di Francesco Rosi. Ma poi grazie al loro aspetto "fuori dal tempo" si sono prestati alle più svariate produzioni cinematografiche. Dagli italianissimi Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, Il sole anche di notte dei fratelli Taviani, Io non ho paura di Gabriele Salvatores, Basilicata coast to coast di Rocco Papaleo a film hollywoodiani come King David di Bruce Beresford, La passione di Cristo di Mel Gibson o i remake di Ben Hur e di Wonder Woman.
E fu proprio Pasolini il primo a notare le somiglianze tra gli scenari mediorientali in cui si è svolta la vita di Gesù e il paesaggio dei Sassi o delle Murgie materane dando inizio a una lunga serie di produzioni a tema religioso che hanno riguardato la nascita e la morte di Cristo.
E la Puglia? L'irresistibile forma rettangolare, stretta e allungata tra Mar Adriatico e Mar Ionio, i paesaggi brulli, le falesie, gli interminabili spazi collinari sono gli ingredienti principali che rendono questa terra un meraviglioso set cinematografico. E allora, se siete nei paraggi, perché non visitare le location più amate dal cinema?
Il vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini
E' il film che più di ogni altro ha mostrato la Basilicata quando era sconosciuta al mondo. Pasolini trasformò i Sassi di Matera in Gerusalemme e Barile in Betlemme. Alcune scene furono girate anche in Puglia, a Castel del Monte e negli ambienti rupestri di Massafra, Ginosa e Manduria. Gli abitanti risposero alla presenza del regista con grande entusiasmo e collaborazione e Pasolini, com'era sua abitudine, prese dalla strada gran parte delle comparse presenti nel film.

Io non ho paura di Gabriele Salvatores
Acqua Traverse, il paesino immaginario dove vive Michele, il protagonista, è nella realtà San Leonardo, una frazione di Melfi in Basilicata. Altre scene sono state invece girate in Puglia, nei campi di grano intorno a Candela, nella Murgia e nella valle del fiume Ofanto, in Capitanata.

Il racconto dei racconti di Matteo Garrone
Il castello dove vive il re dell'episodio La Pulce è Castel del Monte a Andria, mentre l’orco dello stesso episodio vive negli insediamenti rupestri di Gravina di Petruscio, a Mottola, sempre in Puglia.

La passione di Cristo di Mel Gibson
Nel parco della Murgia Materana ed esattamente presso la Masseria Radogna si può vedere uno dei rarissimi pezzi di scenografia sopravvissuti al film. Si tratta del forno in vetroresina della celebre scena in cui la Madonna intenta a cucinare, soccorre il piccolo Gesù che esce di casa e inciampa. La Civita, la zona più antica della città, ha ospitato la Via Crucis con le toccanti scene della Passione: il momento in cui il Cristo adulto cade portando la croce è stato girato in Via Muro, accanto al Luxury Hotel Palazzo Gattini. Infine una curiosità: il Cristo Crocifisso che sembra abbia ispirato Mel Gibson e davanti al quale il regista passò ore di meditazione e preghiera è un'opera di Padre Umile da Petralia conservata nella Chiesa della Santissima Maria Madre a Miglionico, un bellissimo paese vicino a Matera noto anche per il suo maestoso Castello del Malconsiglio.

Mine vaganti di Ferzan Ozpetek
Dopo l'uscita del film sempre più turisti hanno scelto il Salento per visitare il centro storico di Lecce, teatro di alcune delle scene più belle del film, o per fare il bagno a Punta della Suina, a Gallipoli, uno dei luoghi del cuore di Ozpetek e set del celebre balletto “gaio” di Mine Vaganti.

Basilicata coast to coast di Rocco Papaleo
Maratea, con il suo mare cristallino e la statua del Cristo Redentore che si staglia sul promontorio è il punto di partenza del viaggio picaresco attraverso la Basilicata dei quattro protagonisti. Che, per arrivare alla meta, Scanzano Jonico, camminano per 10 giorni tra borghi, paesaggi di montagna, stradine secondarie e valli suggestive. Un percorso alla scoperta di una Basilicata perlopiù sconosciuta alle mete turistiche abituali.

Io speriamo che me la cavo di Lina Wertmuller
Il film doveva essere girato a Napoli ma durante le prime riprese la troupe fu avvicinata da personaggi vicini alla malavita locale che pretesero il 10% del budget del film. La regista decise così di spostarsi a Taranto, ambientando Napoli nella città vecchia.

15.02.2019
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